…dall’Albania all’Italia senza ritorno: la polemica Governo-Magistratura!

Alvaro Bucci

2/11/2024

Recentemente pubblicato sulla "Gazzetta di Foligno" e da "La Voce delle diocesi dell'Umbria" 

Suggerirei alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nonché ai suoi consiglieri più fidati e competenti, di leggere attentamente l’interessante e chiarissimo editoriale del prof. Renato Balduzzi, eminente costituzionalista, pubblicato sul quotidiano “Avvenire” di sabato 26 ottobre scorso, concernente la mancata convalida, da parte del Tribunale di Roma, dei provvedimenti di trattenimento di persone migranti nelle strutture fatte costruire dal Governo italiano in Albania. Una vera e propria lezione da assimilare da parte di ignoranti in materia!

Sulla questione, il prof. Balduzzi esordisce precisando che "si tratta di una controversia giuridica, non politica. 'Buttarla in politica', gridare alla politicizzazione della magistratura, non giova alla comprensione delle questioni e fa, ancora una volta, male allo stato di salute della nostra democrazia: in uno Stato costituzionale di diritto si deve distinguere tra sin dove può arrivare la discrezionalità della politica e quando comincia il rispetto delle regole costituzionali, alle quali anche la politica è tenuta a sottostare".

Il nucleo della discussione, precisa il prof. Balduzzi, è il rapporto tra norme nazionali e norme europee. Aderendo all’Unione europea, l’Italia ha acconsentito a limitazioni della sua sovranità in materia di normative. Tenendo presente che “con una revisione costituzionale del 2001, è stato sancito nel primo comma dell’art. 117 Cost. l’obbligo per le leggi dello Stato e delle regioni di conformarsi ai vincoli europei”.

Ciò comporta, tra l’altro, che, “in caso di contrasto tra una norma europea avente efficacia diretta e una norma nazionale, quest’ultima – sottolinea Balduzzi - è destinata a soccombere, dovendo i giudici disapplicarla a favore di quella europea”.

Il Tribunale di Roma non poteva che applicare tale principio! Ed appare quindi del tutto sbagliato e fuorviante prendersela con i magistrati e “buttarla in politica”!

“Avere adottato un decreto-legge per stilare la lista dei Paesi cosiddetti sicuri (i provenienti dai quali dunque possano essere soggetti alla procedura accelerata) non muta i termini della questione”, aggiunge ancora il prof. Balduzzi.

La presidente del Consiglio Meloni, quindi, anziché screditare l’operato dei magistrati, mettendo in discussione l’autonomia della Magistratura, dovrebbe invece educare anche il suo popolo fedele alla corretta visione dei limiti della politica in relazione alle norme da rispettare. Perché anche questo è un compito della politica.