Bologna

Cari amici,
il progressivo degrado della nostra democrazia, nei suoi aspetti sociali, economici, politici ed istituzionali, sollecita la responsabilità dei cattolici democratici ad una presenza più significativa e ad un impegno più puntuale sui nodi della nostra convivenza sociale.

E' importante costituire un collegamento fra le realtà associative di ispirazione cattolico-democratica del nostro territorio allo scopo di valorizzare l’attività di ciascuno e di assumere eventuali iniziative comuni.

Vi invitiamo quindi ad un incontro:

sabato 29 ottobre alle ore 18.00
presso Palazzo Europa (Vie Emilia Ovest 101 – I piano) – Modena
secondo il programma in allegato.

L’occasione, inoltre, potrebbe aiutarci a preparare la partecipazione all’appuntamento nazionale che si sta organizzando per il 19 e 20 novembre a Roma.

Cordiali saluti
Agire Politicamente – Modena – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
P.S.
Vi chiediamo uno sforzo particolare per estendere l’invito a persone o realtà cattolico-democratiche di vostra conoscenza, che riterrete interessate all’iniziativa.
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Rassegna stampa.

LE SCELTE DEL PROSSIMO SINDACO DI BOLOGNA

Sveliamo il "non detto" dei programmi elettorali

Bologna

Mercoledì 27 aprile - ore 20:30

Presso il cinema Nuovo Nosadella

Via Lodovico Berti, 2 - 40131

 

Confronto tra i candidati a  Sindaco di Bologna:

Stefano Aldrovandi

Massimo Bugani

Daniele Corticelli

Virginio Merola

Michele Terra


LEGGETE LE RISPOSTE A 100 DOMANDE, ARTICOLATE SU 19 TEMI CALDI: www.ilmosaico.org


Organizzata da

UNIRSI - RETE DI ASSOCIAZIONI, MOVIMENTI, CITTADINI

Agire Politicamente - Bologna

Associazione culturale Il Mosaico

Libertà e Giustizia

Associazione per il rinnovamento della sinistra


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"a cena con don Luigi"

Granarolo dell'Emilia (BO)

Sabato 7 Maggio 2011 - ore 19:30

presso  il salone Parrocchiale di San Michele Arcangelo
Via Badini 2 (fraz. Quarto Inferiore)
con Mons. Luigi Bettazzi

Alle ore 19.30 Aperitivo

Cena di autofinanziamento per le attività di Pax Christi

A seguire, riflessione su:

Pace: il sogno interrotto del Vaticano II si risveglia all’incontro  ecumenico a  Kingston

introduce: don Massimo Ruggiano

A Kingston in Giamaica l'evento promosso dal Consiglio ecumenico delle Chiese a conclusione del decennio per il superamento della violenza

Nel maggio del 2011 a Kingston, in Giamaica, si terrà la Convocazione Ecumenica Internazionale per la pace. Attesa da lungo tempo, è stata pensata per essere qualcosa di più di un semplice incontro ecumenico: l’intenzione è quella di celebrare un “quasi-concilio”, un evento mondiale, unico e inedito per le chiese.

Quello che si terrà tra qualche settimana a Kingston si preannuncia come il più folto incontro di sempre tra cristiani dedicato al tema della pace: sono un migliaio i delegati attesi in Giamaica e molte Chiese saranno guidate personalmente dalla propria guida spirituale. Più che un momento di riflessione, sarà una celebrazione, un momento in cui rendere insieme testimonianza della pace di Dio come dono e responsabilità affidata a tutti i cristiani. E avrà in particolare al centro una giornata, quella di domenica 22 maggio, che nelle intenzioni del Consiglio ecumenico delle Chiese dovrebbe vedere in ogni angolo del mondo cristiani riuniti insieme a pregare per la pace.

Per Pax Christi sarà presente Maurizio Burcini del punto pace di Bologna


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 Prenotazione obbligatoria al numero 051/533704 begin_of_the_skype_highlighting            051/533704      end_of_the_skype_highlighting Pino

dalle ore 18 alle 20 entro Mercoledì 4 maggio

oppure all’email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Contributo di € 20 (bambini sotto i 10 anni € 10)

ELEZIONI 2011 PER L’AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI BOLOGNA

APPELLO AI CANDIDATI del CENTRO SINISTRA

AGIRE PER DEMOCRAZIA E VALORI

AGIRE POLITICAMENTE

CIRCOLI ACLI “GIOVANNI XXIII” e “RENZO PILLASTRINI”

PORTA STIERA 

Bologna, Aprile 2011

 Dopo la traumatica conclusione dell’ultima esperienza di governo democratico della città, le nostre associazioni, che si richiamano alla ispirazione cattolico democratica,  avevano espresso l’esigenza che il sistema politico si dimostrasse capace di dare una risposta tempestiva e pienamente adeguata alla richiesta di democrazia, partecipazione e buon governo che costituiscono il prezioso patrimonio storico di Bologna.

L’avvio di questa campagna elettorale, dopo il lungo periodo di commissariamento, non  pare corrispondere appieno a tale esigenza: ha prevalso, infatti, fino ad ora l’immagine di partiti, sia a destra che a sinistra, incapaci di uscire dalla logica autoreferenziale della diatriba fra le persone per la scelta delle candidature e la difficoltà di esprimere una proposta chiara e convincente per il futuro della città, proposta che appare tuttora pressoché assente.

Ma noi teniamo troppo al sistema democratico che deve governare la nostra città e siamo convinti che tutti dobbiamo farci carico del suo recupero, della sua tenuta e della sua qualità: per questo vogliamo richiamare con forza alcune condizioni ineludibili che riteniamo debbano ispirare l’amministrazione democratica della città.

Si tratta, innanzitutto, del “primato della persona e dei suoi inalienabili diritti” su cui si costruisce una comunità capace di vivere una democrazia effettivamente partecipata: si tratta di far crescere la città come comunità democratica coesa, accogliente e responsabile.

Noi crediamo che tale obiettivo abbia due indispensabili condizioni: il concreto riconoscimento dei diritti fondamentali di ogni cittadino e la creazione dei luoghi e degli strumenti per una effettiva partecipazione di ciascuno alle decisioni che riguardano la vita della città.

Sul versante della crescita democratica e civile della nostra comunità cittadina, dopo i guasti provocati da un progressivo degradarsi della politica di cui il “caso Del Bono” è solo l’ultimo più eclatante effetto, preoccupa il manifestarsi comunque fin troppo diffuso di una propensione alla fideistica accettazione di una “podestà” anziché la pressante rivendicazione di un “sindaco” espressione di un vero processo di partecipazione democratica. Occorre recuperare in modo convinto la dimensione democratica della comunità cittadina.

Sul versante delle scelte concrete da compiere per dare pieno significato al dato di essere città capoluogo della regione, occorre ripartire dalla vocazione naturale allo sviluppo per una città come Bologna naturale snodo fra nord e sud e fra est ed ovest Europa, punto di incrocio e incontro fra persone, idee, merci. Per accompagnare favorire e governare un tale processo di sviluppo sono necessari forti e “pesanti” investimenti infrastrutturali e tecnologici che richiedono, per evitare un processo di spersonalizzazione della città, altrettanto forti “investimenti” politici in democrazia e partecipazione, investimenti capaci di mantenere e rigenerare continuamente il senso di appartenenza alla comunità, all’interno di un progetto del divenire della città condiviso nel suo dipanarsi.

Si tratta di porre alla base del governo della città i principi su cui si fonda la nostra Carta costituzionale: la solidarietà, la corresponsabilità, l’uguaglianza e la giustizia sociale, i principi, cioè, che creano la cittadinanza di cui deve essere garantito il riconoscimento ad ogni componente la comunità cittadina, senza alcuna distinzione.

La concretizzazione di questi criteri di governo della città deve, ovviamente, collocarsi all’interno di un programma complessivo che dia conto del”progetto di città”, e che noi non abbiamo certo la presunzione di elaborare e che per converso, le forze politiche del centrosinistra, che riconosciamo più omogenee alla sostanza della nostra ispirazione, ed il candidato sindaco hanno il dovere di elaborare e proporre col massimo livello di completezza possibile.

Per parte nostra riteniamo che il governo della città non possa non fondarsi, fra gli altri, su alcuni impegni precisi, evidenziati dalla situazione contingente e particolarmente significativi dei principi sopra enunciati: in ordine a questi chiediamo alle suddette forze politiche ed a chi all’interno di detto ambito si candida al governo della città di esprimersi e compromettersi pubblicamente:

1 – il lavoro – si tratta della condizione di base per il riconoscimento della cittadinanza, un diritto ed un dovere per ogni cittadino a cui il Comune non può essere indifferente o semplice spettatore. Il Comune dovrà preoccuparsi di favorire la presenza nell’area cittadina della possibilità per tutti di avere un’occupazione: favorire e sostenere l’intrapresa, favorire il rapporto fra la scuola, l’Università e l’impresa, favorire l’insediamento e la vita delle imprese, favorire l’incontro della domanda con l’offerta di lavoro con servizi specifici collocati a monte degli attuali “servizi per l’impiego” anche allo scopo di rendere tali “servizi per l’impiego” più facilmente ed efficacemente fruibili. Il Comune è poi anche imprenditore, sia in forma diretta che attraverso le partecipate. In questa veste deve agire al fine di avviare percorsi contrattati di stabilizzazione dei lavoratori per combattere la precarietà e proseguire con ancora maggiore intensità la lotta al lavoro nero e sommerso già avviata dalla amministrazione Cofferati. Riteniamo che il lavoro sia, poi, la prima condizione per garantire alla città una pacifica e solidale convivenza, contenere la conflittualità, garantire la sicurezza.

2 – i servizi – si tratta di garantire la possibilità a tutti i cittadini di poter fruire dei servizi di base in condizioni di uguaglianza. Ciò richiede che l’obiettivo primo, nella resa dei servizi, non sia l’utile per l’azienda che li eroga, ma, piuttosto, che le tariffe siano a misura della possibilità delle persone e che tengano conto della composizione quantitativa e qualitativa delle famiglie.

Per quanto riguarda, in particolare, la erogazione dell’acqua, questa deve restare assolutamente pubblica e non affidata a logiche d’impresa. Riteniamo indispensabile che venga inserito nel testo dello statuto comunale il riconoscimento dell’acqua come bene comune universale, dichiarando il servizio idrico privo di rilevanza economica e,quindi, come recita la deliberazione del parlamento europeo dell’11 Marzo 2004:”non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno”..

3 – il welfare – si tratta di creare le condizioni perché nessuno, in città, si senta emarginato e dimenticato e che a tutti vengano garantite le condizioni minime per accedere a servizi indispensabili come quello della sanità. Occorre in via prioritaria privilegiare rispetto ai “gigantismi istituzionali” la diffusione sul territorio di strutture socio sanitarie. Il Comune dovrà occuparsi del coordinamento fra i diversi enti e organizzazioni che si occupano dei servizi di welfare, garantendone la qualità e la possibilità di fruizione ed evitando che le esigenze delle strutture burocratiche e amministrative prendano il sopravvento su tale possibilità. Dovrà essere favorita l’integrazione dell’iniziativa pubblica con quella privata, specialmente in tempi di scarse risorse finanziarie, e il passaggio da un welfare di stato ad un welfare di comunità. In una fase, come l’attuale, caratterizzata da un forte mutamento nella composizione della società – andamento demografico, invecchiamento della popolazione, immigrazione – il Comune dovrà individuare con chiarezza i soggetti su cui si fonda la vita della comunità sociale e da cui possono derivare le condizioni di un benessere diffuso: la famiglia è il primo di tali soggetti ed il Comune dovrà impegnarsi a favorirne la formazione e sostenerne la vita. A questo proposito l’intervento in assoluto più efficace è quello realizzabile su mercato delle abitazioni. Coesistono a Bologna numerosissimi appartamenti non abitati, appartamenti grandi abitati da anziani soli, appartamenti sovraffollati da studenti fuori sede spesso affittati “in nero”, affitti elevati e mutui spesso insostenibili per le famiglie giovani. La concentrazione più elevata di questo combinato disposto sta nel centro storico, e concorre pesantemente al suo degrado e progressivo spopolamento. Una serie di interventi mirati in questo ambito potrebbe favorire la riqualificazione e la riabitabilità del centro storico

Rientra nell’ampio ambito del Welfare, inteso come paradigma della “qualità della vita” dei cittadini e specialmente delle fasce più deboli e quindi più esposte, il porsi subito il problema degli interventi necessari per mettere a disposizione di tutti quelle che vengono definite “tecnologie dolci” nonché gli interventi necessari a cominciare a prefigurare un reale “sviluppo sostenibile”.

4 – la Città metropolitana ed i Quartieri – si tratta degli strumenti attraverso cui avvicinare

il governo della città all’effettiva area di convivenza dei cittadini, rapportando a tale area la organizzazione e la strutturazione dei servizi. Si tratta anche di creare, attraverso la valorizzazione dei Quartieri ( le “municipalità”), un rapporto più diretto dei cittadini con la organizzazione del territorio in cui vivono. A tale scopo il Comune dovrà anche preoccuparsi di strutturare il territorio in aree il più possibile omogenee: in questa prospettiva la organizzazione del Centro storico in un unico Quartiere ci pare risponda ad una logica incontestabile.

Noi crediamo che il Comune, al di là della emanazione delle norme di attuazione, possa e debba organizzare di fatto l’”area metropolitana” attraverso accordi con gli enti locali del territorio avviando nel concreto il percorso di costruzione dell’area metropolitana cominciando a coinvolgere i comuni finitimi


Nel cammino verso le elezioni per il governo democratico della città le nostre associazioni si impegnano a creare momenti pubblici in cui porre all’attenzione di tutta la cittadinanza i temi sopraccitati per favorire una crescita della consapevolezza collettiva, per raccogliere indicazioni e proposte e, soprattutto, per interpellare chi si candida al governo della città perché si esprima ed assuma precisi impegni nei confronti della comunità cittadina.

Si tratta, ora, di recuperare il tempo perduto con una campagna elettorale che faccia recuperare alla città sia il senso positivo della vita democratica e della partecipazione e sia la credibilità nelle strutture che reggono e danno vita e concretezza quotidiana al sistema democratico che deve tornare a governare la città.


Veglia di preghiera per le vittime di tutte le discriminazioni

Bologna

Martedì 17 maggio, ore 21:00

Chiesa di San Bartolomeo della Beverara
via della Beverara 86

Noi Siamo Chiesa Emilia Romagna

promuove, in occasione della Giornata mondiale contro l'omofobia,
un momento di preghiera in ricordo dei fratelli e delle sorelle oggetto di discriminazioni
(razziali, religiose, di genere, omofobiche o transfobiche).

Hanno aderito Amici di Ronzano, Cdb di Bologna, Agire Politicamente e Gionata.org

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Scuola di cultura della Costituzione - 2011

Bologna

2 Marzo - 26 Maggio 2011

Promossa dalla Associazione “Salviamo la Costituzione” di Bologna

1) I principi fondamentali della Costituzione in tema del lavoro

2 marzo 2011 - Prof. Umberto Romagnoli, Prof. Luca Mezzetti

2) La contrattazione collettiva: problemi e prospettive

24 marzo 2011 - Prof. Andrea Lassandari

3) Democrazia e rappresentanza sindacale

14 aprile 2011 - Prof. Luigi Mariucci, Dott. Federico Martelloni

4) Il diritto di sciopero

Prof. Luigi Mariucci

5 maggio 2011

5) La sicurezza sociale

26 maggio 2011 - Prof. Guido Balandi


Ciclo organizzato da:

Istituto Storico Parri di Bologna

Le lezioni del 2 marzo e del 24 marzo si svolgeranno nella Sala Conferenze del Baraccano del quartiere Santo Stefano

Via Santo Stefano 119 ore 18

Le restanti lezioni, presso la sede dell’Istituto in Bologna

Via S. Isaia, 18 alle ore 18

Tel: 0513397211

 

Informazioni:

Luisa Marchini Tel. 051331976 Fax 0513370279 Cell. 3395627552

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


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